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D’Onghia su AFAM

“Le mie dimissioni da sottosegretaria al MIUR nei giorni scorsi, forse hanno risvegliato la politica del fare, dando così l’avvio al giusto riconoscimento al valore sociale e culturale della formazione accademica, artistica e musicale. Certo il sistema adesso deve essere accompagnato da risposte e certezze per il futuro dell’AFAM, che va valorizzata perché noi siamo un Paese dalla lunga tradizione nell’arte, nella musica e nella bellezza”. Così la senatrice Angela D’Onghia, in vista dell’approvazione nei prossimi giorni della Legge di Bilancio 2018.

“Il settore infatti continua ad essere in stato di agitazione. Tra i regolamenti che mancano all’appello della 508/99, dopo quasi 18 anni dalla sua emanazione, c’è quello sul sistema di reclutamento del personale nelle Istituzioni AFAM, non prima  di aver dato il giusto riconoscimento, ai tanti docenti che sorreggono, da precari, tali Istituzioni nella loro essenziale e prestigiosa funzione didattica. E’ indispensabile inoltre - conclude la senatrice D’Onghia - rivedere lo status giuridico del personale docente che, ai sensi dell’ultimo comma dell’art. 33 della Costituzione, deve essere trattato alla pari del personale docente universitario e transitare al sistema pubblicistico, in grado di garantire meglio l’autonomia di queste Istituzioni”.

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